Stefan Zweig – Novella degli scacchi
“Ma non ci si rende già colpevoli di una limitazione offensiva, nel chiamare gli scacchi un gioco?” (Novella degli scacchi, pag. 29).
Scritto nel 1941 e pubblicato postumo nel 1943 dopo il suicidio dell’autore, Novella degli scacchi è legata a doppio filo all’ultimo periodo di vita di Stefan Zweig, alla sua condizione di ebreo costretto all’esilio – prima in Inghilterra, poi in Brasile – per sottrarsi alla follia del Nazismo.
La trama. Su una nave da crociera diretta a Buenos Aires nei primi anni ’40 si incrociano, per la durata di qualche partita a scacchi, le vite del narratore, del campione del mondo Mirko Czentovic e del misterioso dottor B.
Czentovic, cresciuto dal parroco del villaggio dopo essere rimasto orfano, a malapena in grado di leggere e scrivere – la sua ignoranza è universalmente nota, come il suo unico talento -, schivo e arrogante, ha imparato a giocare a scacchi osservando le partite del parroco e, nel giro di qualche anno, è diventato campione del mondo. Il narratore, interessato ad avvicinarlo, riesce a organizzare una partita contro un gruppo di appassionati presenti a bordo.
Ilf-Eddine – La dernière ronde
L’ho preso a Parigi questo squisito romanzo, e ne sono felice.
Sapendo che stavo per recarmi nella ville lumière, l’amico Ivano Pollini (autore de Il ruolo della Psicologia negli Scacchi) mi aveva raccomandato di non lasciarmi scappare l’occasione per una visita al negozio scacchistico Variantes, proprio a due passi da place Saint-Michel. Perciò, appena uscito dal Louvre ci sono andato a piedi, dopo essermi concesso solo una breve sosta in una brasserie circondata da gallerie d’arte.
John Brunner – La Scacchiera
Un pomeriggio con John Brunner: riflessioni sul libro La scacchiera.
Pensieri intorno alla libertà.
C’era un caldo pazzesco e l’estate mi tormentava. Quando vedo il sole, mi sento sempre male. Incomincio a pensare: forse dovrei stare al mare, forse dovrei uscire e farmi una passeggiata. Chiamare qualcuno. Forse dovrei mettermi a giocare a scacchi. Ma una zaffata d’aria calda mi opprime, sento una forza oscura sprigionare dall’intensità dell’estate profonda e da tutto quel dolce far niente.
Fabio Stassi – La Rivincita di Capablanca
Solo fortuitamente il protagonista di questo racconto si chiama José Capablanca.
Tutto nacque qualche anno fa, quando uno scrittore che amavo molto, pochi giorni prima di morire in un incidente stradale, mi mandò un piccolo biglietto in cui lo nominava.
Venni a sapere in seguito che l’ultimo progetto che aveva in animo di scrivere, essendo anche un appassionato giocatore di scacchi, era una sorta di biografia romanzata di Capablanca.
Da allora non ho smesso di pensarci. Per molto tempo, il nome di Capablanca me lo sono portato dietro come un destino, ma quando mi decisi a buttarci sopra qualche pagina non indicava più, o almeno non soltanto, una persona vera, nata a Cuba nel 1888, e divenuta poi campione del mondo in un memorabile incontro con Lasker all’Avana, nel 1921. Si era convertito in un suono che conteneva una storia, che non sarei mai riuscito a raccontare con un nome fittizio (dalla prefazione dell’autore).
Walter Tevis – La Regina degli Scacchi
Rimasta orfana, a 8 anni Beth Harmon viene rinchiusa in un istituto. Intellettualmente molto dotata, ma bruttina, solitaria e precocemente dipendente dai tranquillanti, è apparentemente destinata a un’esistenza qualunque. L’inaspettato incontro con gli scacchi nello scantinato dell’orfanatrofio costituirà l’occasione per cambiare le cose.
In un’epoca in cui “le bambine non giocano a scacchi” – come dice a Beth il custode dell’orfanatrofio, che per primo le insegnerà a giocare -, Tevis crea, anche con qualche elemento autobiografico, una giovanissima giocatrice prodigio complessa ed estrema, ma umanamente credibile.
La Febbre degli Scacchi
Un cortometraggio degli albori del cinema, una divertentissima commedia muta sugli scacchi, assolutamente da non perdere!
Shakhmatnaya goryachka, conosciuto anche come Chess Fever ovvero La Febbre degli Scacchi, è stato girato a Mosca nel 1925 da Vsevolod Pudovkin e Nikolai Shpikovsky. Uno degli attori del film è niente di meno che l’allora Campione del Mondo Capablanca che si trovava a Mosca per il Torneo Internazionale che vi si giocò in quell’anno.
Ecco il film, diviso in due parti, con i sottotitoli in italiano.
Il Mondo degli Scacchi – La storia, le storie
Dall’India agli Arabi all’Europa al Mondo. Storia e storie, varianti del gioco, problemi. Primo mercoledì di ogni mese alle 21:00, fino a maggio 2011. A cura di Marco Bonavoglia ed Andrea Bracci.
Eugenio Montale – Nuove stanze
Poi che gli ultimi fili di tabacco
al tuo gesto si spengono nel piatto
di cristallo, al soffitto lenta sale
la spirale del fumo
che gli alfieri e i cavalli degli scacchi
guardano stupefatti; e nuovi anelli
la seguono, più mobili di quelli
delle tua dita.
Bertina Henrichs – La Giocatrice di Scacchi
A quarantadue anni, con due figli già grandi e un matrimonio ormai annegato nella noia del quotidiano, Eleni non ha piú grandi ambizioni. Lavorare come cameriera in un albergo di Naxos, l’isola greca da cui non si è mai allontanata, le sembra un buon modo per concedersi un po’ d’evasione: uno svolazzo di profumo sconosciuto o una frase rubata in qualche lingua straniera le bastano per sognare altre vite, altri luoghi, e per sentirsi dopotutto soddisfatta. Poi, un giorno, l’imprevisto: rassettando in una stanza, si imbatte in una scacchiera su cui è in corso una partita, e per magia il gioco degli scacchi, che non aveva mai imparato, la cattura. Sarà l’inizio di una passione clandestina che la porterà fuori dai binari della quotidianità, donandole una voglia di vivere del tutto nuova e inappropriata in una piccola isola di provincia: ma lei, contro tutto e tutti, resisterà.
(Presentazione dell’Editore)